Colori sociali
Maglie e colori della tradizione, metafora della nostra Società: tradizione e nuovo entusiasmo!
Dalla Stagione 2017/2018 sono adottate per tutte le categorie dai Pulcini alla 1ª Squadra le bellissime maglie con i colori sociali ben visibili e sul petto il nostro stemma, sia nella muta invernale che in quella estiva. Le nostre squadre quindi in casa avranno la possibilità di sfoggiare maglie nuove, vivaci, belle e legate alla storia lontana, prossima e vicina della nostra società. Infatti i colori sociali sono stati scelti traendo il blu dai colori ufficiali dell'Hellade e il rosso granata delle primissime maglie della S.Marco Avesa, colore adottato appunto nei primissimi anni di attività!
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La storia del nostro stemma.
L'origine dello stemma dell' U.S. Avesa H.S.M prende spunto da quello del Comune di Avesa che era rappresentato da uno scudo francese moderno, o sannitico, che riportava, su campo azzurro, l'immagine di un'ape.
Lo scudo era sovrastato dalla corona turrita, simbolo, nell'araldica civile, dello status di Comune.
Si pensa che l'azzurro rappresentasse il colore del fiume Lorì che, scorre ad Avesa ed è curiosamente noto per essere il più piccolo fiume d'Italia. Mentre l'ape, simboleggiava l'idea di operosità, lavoro e dolcezza, caratteristiche che distinguono gli abitanti del Paese di Avesa.
Questa immagine ci è stata inviata dallo stesso autore Massimo Ghirardi (illustratore araldico) che l' aveva realizzata per il Gruppo Italiano di Araldica Civica ed è ricavata da un suo acquerello. www.araldicacivica.it
Ci segnala inoltre lo stesso autore che l'immagine è stata citata a suo tempo nell'articolo "Api e Araldica", a cura del prof. Barbattini dell'Università di Udine e dello stesso Ghirardi, apparso sulla rivista APITALIA sugli stemmi dei Comuni italiani con api nell'emblema, dei quali l'ex Comune di Avesa aveva appunto uno degli esempi più interessanti.
Ci piacerebbe risalire anche al primo artefice, ideatore del nostro stemma che è stato concepito, invece, con lo stesso scudo in campo azzurro, ma che al posto di una, riporta 12 api. Osservando nella storia del calcio e dell' US Avesa HSM, si potrebbe ipotizzare che il numero delle api fosse pari al numero dei giocatori di allora, infatti il 13° giocatore fu introdotto solo nel 1968, ma dati più attendibili ci riportano allo stemma del "Convocato Generale" che reggeva Avesa nel 1816 e nel quale, coricato sopra lo stemma, era raffigurato il Dio fluviale a figurare il Lorì , all'apparenza una figura di un "gigante" con un''anfora da cui esce l'acqua , appunto del Lorì.
Leggendario Bandindon.
Ad Avesa la tradizione locale tramanda origini nebulose e non scritte su quella figura e c'è chi dice che rappresenti un mitico personaggio legato ad una antica leggenda, quella del gigante Bandindon, forse un brigante realmente esistito. Non ci sono molte notizie su Bandindon, salvo una divertente storia sulla "partita di calcio" in cui San Zeno, oggi patrono di Verona ma a quei tempi Vescovo della città, sfidò un demonio utilizzando come palla la punta di una montagna. Avendo vinto il nostro Vescovo, il demonio , Bandindon, fù costretto a portare a spalle una pietra enorme, da Roma fino a Verona, dove finì a fare da fonte battesimale. Gli avesani più vecchi certamente potranno correggerci sulla leggenda di Bandindon e volentieri pubblicheremo ogni documento che possa aggiornarci. Oggi, a noi che viviamo con questo stemma sul cuore, ci piace pensare che, brigante, gigante o diavolo che fosse, Bandindon rappresenti la forza e il coraggio e che sorregga lo scudo, cioè la nostra squadra, trasmettendoci quelle qualità. (T.S.)